Un’alimentazione sana ed equilibrata passa anche attraverso frutta e verdure: queste però sono quelle che dovresti assolutamente evitare perché ti fanno male.
Frutta e verdura sono alimenti molto importanti per avere una dieta sana ed equilibrata. Questi forniscono nutrienti molto importanti per l’organismo come carboidrati, vitamine, minerali e antiossidanti, e assicurano vitalità e salute. Inoltre, poiché contengono anche acqua, frutta e verdure idratano l’organismo e, alcune di loro, hanno anche importanti proprietà depurative.
Per quanto riguarda il consumo di verdura non ci sono dei limiti giornalieri mentre per la frutta bisognerebbe cercare di non superare le porzioni consigliate (massimo 3 al giorno), essendo essa una fonte di calorie ed energia per via degli zuccheri (fruttosio) che ne contiene. In genere, comunque, bisognerebbe consumare 2 porzioni di verdura e massimo 3 di frutta, ogni giorno. In linea di massima consumare frutta e verdure apporta benefici per il nostro organismo ma sarebbe meglio evitare queste tipologie, che fanno tutto il contrario.
La frutta e le verdure da evitare perché contaminate
Purtroppo è sempre più frequente che frutta e verdure che portiamo in tavola siano contaminate da PFAS. Anche in Italia, infatti, la contaminazione è un problema serio e la frutta che acquistiamo nei mercati e supermercati non è risparmiata. I pesticidi utilizzati in agricoltura, contengono appunto PFAS e la frutta e la verdura non biologica venduta nell’UE ne è sempre più contaminata.
Come se non bastasse, la situazione italiana appare addirittura più grave rispetto a quella europea, almeno per quanto riguarda gli ortaggi (con un incremento del 536% rispetto al 292% a livello europeo). Inoltre, mentre la frutta italiana nel 2021 ha registrato un tasso di contaminazione leggermente inferiore alla media europea (17% contro il 19%), alcuni frutti italiani superano di gran lunga la percentuale di contaminazione riscontrata in Europa.
I consumatori sono dunque esposti a seri rischi cronici per la loro salute. Per quanto riguarda la frutta, le banane sono risultate le più contaminate, con residui di pesticidi PFAS presenti nel 60% dei campioni, seguite da pere (48%) e pesche (38%). A seguire ci sono altri frutti molto consumati come fragole, albicocche, ciliegie, prugne, mele, uva e melone.
Tra gli ortaggi, invece, i cetrioli sono quelli più contaminati (34%), seguiti da sedano (24%) e peperoni (14%). Subito dopo ci sono melanzane, spinaci, zucchine, biga, lattuga, fagiolini e ravanello. Sempre stando ai dati del 2021, il 13% degli ortaggi importati in Italia è risultato contaminato da residui di pesticidi PFAS. Le verdure maggiormente interessate sono state peperoni (27% di percentuale di contaminazione), lattuga (11%) e fagiolini (9%). Per quanto riguarda la frutta, invece, la classifica dei più contaminati vedeva ai primi posti le banane, i pompelmi e le arance.
Un dato interessante è anche quello sui Paesi da cui arriva l’ortofrutta più contaminata che sono risultati essere Costa Rica (58%), Colombia (38%) e Argentina (27%). I campioni provenienti dal Sudafrica hanno evidenziato la maggiore diversità di pesticidi PFAS rilevati (quattro), mentre Sudafrica e Spagna hanno registrato il massimo numero di pesticidi PFAS in un singolo campione (due).
La Commissione Europea sta cercando di arginare questo problema con il divieto di alcuni pesticidi contenenti PFAS ma ISDE Italia e Pan Europe chiedono l’adozione di misure importanti come vietare del tutto le sostanze attive PFAS nei pesticidi e ridurre fino allo zero i residui di PFAS negli alimenti, fino ad arrivare all’ambizioso progetto di giungere ad un’agricoltura sostenibile e priva di pesticidi sintetici.