Un 2025 più ricco in busta paga? Ecco come cambieranno gli stipendi di molti lavoratori italiani nell’anno appena cominciato.
Per gli stipendi dei lavoratori dipendenti si prospetta un cambiamento significativo nei prossimi mesi. Le novità non riguarderanno solo chi ha redditi più bassi, ma anche le fasce di reddito medio-alte, grazie a un mix di misure economiche già approvate e altre in arrivo. A partire da febbraio, infatti, molti lavoratori vedranno aumentare i propri guadagni netti per effetto di alcuni cambiamenti importanti introdotti dalla Legge di Bilancio 2025, che inizieranno finalmente ad essere applicati.
Tra questi, il taglio del cuneo fiscale rivisitato, i rinnovi contrattuali e la possibile riduzione dell’Irpef: misure diverse, ma tutte pensate per mettere più soldi nelle tasche degli italiani. Una delle principali novità che impatteranno gli stipendi è l’applicazione del nuovo taglio del cuneo fiscale. A differenza di quanto accaduto a gennaio, il taglio sarà calcolato come una detrazione in base al reddito. Questo si traduce in aumenti variabili: dal 7,1% per redditi fino a 8.500 euro, al 5,3% per chi guadagna fino a 15mila euro, fino al 4,8% per stipendi annui entro i 20mila euro.
Il “cantiere” degli stipendi tra rinnovi contrattuali e Irpef
Per i redditi superiori, tra 20mila e 32mila euro, è prevista invece una detrazione fissa di mille euro, erogata in proporzione ai giorni di lavoro effettivo. Chi guadagna oltre i 32mila euro ma resta entro i 40mila potrà beneficiare di una detrazione progressivamente ridotta, fino ad azzerarsi per i redditi superiori a questa soglia. Gli aumenti complessivi saranno nell’ordine di qualche centinaio di euro, offrendo un piccolo ma importante respiro di sollievo, soprattutto in tempi di inflazione.
Ma non c’è solo il cuneo fiscale. Gli stipendi dei lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato saranno interessati dagli aumenti previsti dai rinnovi contrattuali dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL). Alcuni settori, come il commercio, la sanità e la scuola, vedranno aumenti già a partire dai prossimi mesi, portando benefici concreti a chi lavora in queste categorie.
In parallelo, si attende una revisione dell’Irpef, con il taglio dell’aliquota del secondo scaglione di reddito dal 35% al 33%. Questo intervento, ancora in fase di definizione, potrebbe arrivare entro l’estate e interessare i redditi compresi tra i 28mila e i 50mila euro, con possibili ricalcoli a fine anno. Non si tratta certo di cambiamenti rivoluzionari, ma è comunque un piccolo passo in avanti verso una maggiore equità fiscale.